martedì 15 ottobre 2013

Le fresche frasche: il mio "giardino" delle erbe aromatiche


Premessa: io ho il pollice nero. Se il mio balcone pulula di erbe aromatiche è solo merito di mio marito, che con amorevole pazienza innaffia, pota e concima. Le mie piante lo amano (quando ero io a pensare a loro, invece, mi snobbavano - sgualdrine).

Attualmente, ci sono ben 10 piante "edibili" a crogiolarsi all'intenso sole del mio balcone urbano:
  • un basilico che ormai sta diventando un baobab;
  • un prezzemolo riccio riccio, che sembra la testa di un bambino;
  • un timo limoncino dalle foglie talmente fitte che non si vede la terra sotto;
  • una pianta di erba cipollina le cui foglie sono diventate così lunghe che cominciano a toccare il terreno;
  • un rosmarino che ha fatto la felicità di più di un pollo arrosto;
  • una menta che spande un profumo altamente seduttivo;
  • una salvia talmente bella che mi dispiace ogni volta che ne colgo una foglia;
  • un origano dagli steli dritti dritti e le foglioline vispe.

Completano il quadro due piante di peperoncino:
  • un Naga Morich, uno dei peperoncini più piccanti al mondo; per ora non abbiamo avuto il coraggio di assaggiarlo, ma lo abbiamo regalato a persone dal palato d'amianto e l'hanno particolarmente apprezzato;
  • un Fuoco della Prateria, che è praticamente un cespuglietto di peperoncini piccoli piccoli, dal sapore intenso al punto giusto e deliziosamente decorativi.

Siccome sono una notoria spendacciona, l'aver abbracciato una nuova passione mi ha portata anche ad un nuovo tipo di shopping. La mania per la cucina, in particolare, mi ha aperta al mondo delle sementi. Domenica ero ad Amalfi e ho visto un fruttivendolo che vendeva semi per piantare ogni ben di Dio: ovviamente, anche se non è periodo di semina, ho dovuto procurarmi la mia fetta di speranza per la primavera/estate 2014. Dunque, vi anticipo già che sentirete parlare delle mie sperimentazioni botaniche con lavanda, aneto (perché l'aneto dalle mie parti è introvabile!!), anice (che, tra l'altro, è anche una bella pianta) e camomilla (sono una grande fan, e poi sembra una margherita). Urge, poi, la presenza sul mio balcone di un timo, una maggiorana, un crescione (altra verdura introvabile)e un finocchietto selvatico.

Per ora non ho ancora contemplato la possibilità di includere nella mia "collezione" un pomodoro e una pianta di fragole, ma devo ammettere che quando, tempo fa, ho visto dal fioraio una pianta di melanzane il mio cuore ha avuto un tonfo. 

Credo che l'arrivo di queste verdi signore sul mio balcone abbia sancito il momento in cui la cucina ha cominciato a diventare una passione inarrestabile. Prima dimenticavo regolarmente di utilizzare persino il basilico nel sugo, ora invece cerco di sperimentare sempre nuovi abbinamenti. Oggi, ad esempio, leggevo una ricetta sul blog di Laurel Evans, una delle mie foodies preferite (ho due suoi libri, Buon appetito, America! e American bakery), e trovo che siano fatti benissimo): una crostata ai pinoli (i pinoli nella pasta frolla!) con lemon curd al basilico. Mi sono detta: perché no? Dopo tutto ho tanti bei limoni dal giardino della casa in campagna dei miei e il mio basilico non chiede altro che essere saccheggiato a piene mani, prima dell'inverno, perciò vi farò sapere com'è il risultato :-)

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